Abbiamo visto che le varie funzioni aggiungive di un orologio viene definita complicazione: tra queste, una delle più diffuse è la data, che però può essere visualizzata in maniera più o meno articolata. Il calendario perpetuo è una complicazione che indica con precisione non solo il numero del giorno, ma anche il giorno della settimana e il mese relativo a qualsiasi anno, tenendo conto degli anni bisestili.
Questo particolare ingranaggio, che utilizza una serie di ruote dentate e leve per calcolare in modo preciso la durata dei mesi lunari e gli anni bisestili, va riprogrammato indicativamente una volta ogni 100 anni.
Il primo orologio dotato di calendario perpetuo riconosciuto è stato creato nel 1764 da un orologiaio inglese, Thomas Mudge, da cui prende il nome: è noto infatti come “Mudge’s Perpetual“, e utilizzava un sistema di leve a coda di rondine per calcolare i giorni della settimana, i mesi e gli anni bisestili in modo preciso e automatico.
Lo sviluppo completo di questo delicato meccanismo è stato un processo graduale nei secoli, che ha visto importanti contributi come quello dell’orologiaio Adrien Philippe di Patek Philippe, che ha brevettato un sistema di calendario perpetuo nel 1889, o A. Lange & Söhne, che ha presentato un orologio con calendario perpetuo nel 1905.
Si tratta senza dubbio una complicazione molto apprezzata dagli appassionati di orologeria, dal momento che implica una grande abilità tecnica sia nell’ingegneria che nella progettazione. Proprio per queste sue caratteristiche, è anche una funzionalità costosa e complessa da produrre e quindi si trova principalmente in orologi di alta fascia.
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